Sta arrivando la primavera e ci accingiamo a coltivare il nostro orticello.
La preparazione del terreno va fatta in inverno in modo da avere tutto pronto per il trapianto. I tecnici del gruppo Piante & Passione in collaborazione con la Raggio Verde Srl, vogliono mettersi a disposizione di tutti coloro che vogliono dedicarsi alla passione del proprio orto. Per prima cosa occorre capire che la terra sia in tempera, cioè il grado di umidità non deve essere né troppo alto né troppo basso, tale da poter arrivare, nella fase di lavorazione, ad avere le particelle del terreno né troppo grosse (zolle) né troppo fini (sollevamento di polveri).
Perché lavorare il terreno?
Il terreno si lavora per aumentare la sofficità, quindi per permettere una maggiore disponibilità di suolo esplorabile dalle radici. Bisogna anche ottenere una maggiore permeabilità dell’acqua e dell’aria, evitando ristagni di acqua in eccesso a vantaggio dell’aria. La rottura delle zolle rende il terreno più ospitale verso il seme favorendone la germinazione.
Molto spesso si fa ricorso a un’attrezzatura semplice come il motozappa, o semplicemente la zappa; questi, come prima lavorazione, non sono sufficienti perché sarebbe buona norma fare una lavorazione di rottura della suola di lavorazione e di rivoltamento della porzione di terreno, ciò è possibile attraverso un tiller o aratro monovomere.
Successivamente si procede con l’operazione di zollettatura (o fresatura), cioè sminuzzamento delle zolle.
Prima di procedere alla semina o messa a dimora delle piantine è buona norma apportare del concime organico pellettato in modo da apportare sostanza organica al suolo per aumentare la fertilità, favorendo lo sviluppo di microorganismi utili al terreno.
Oggi si trovano in commercio concimi organici che contengono un’elevata concentrazione di microorganismi utili al terreno e allo sviluppo delle piante, inoltre contengono materie prime di origine vegetale che fungono da repellenti per alcuni insetti o malattie del terreno.
Per chi vuole evitare di utilizzare diserbanti o ricorrere alla scerbatura manuale, è consigliata l’applicazione di strisce di plastica di colore bianco latte (o giallo o marrone) e non trasparente, tale da non far passare la luce che consentirebbe alle erbe infestanti di crescere.
Chi fa ricorso alla pacciamatura deve necessariamente mettere la manichetta per irrigare le piante poiché non sarà possibile irrigare a pioggia né tantomeno sperare che piova. Si può fare uso della manichetta anche se non si fa ricorso alla pacciamatura, semplicemente per semplificare le operazioni giornaliere di irrigazione oltre al notevole risparmio di acqua e energia elettrica.