Varietà di cipolla dolce e dalle dimensioni considerevoli, con bulbi dalla forma schiacciata e tunica di colore bianco-brunastro, che è coltivata nel territorio del comune di Giarratana negli Iblei.
La cipolla, come l’aglio, appartiene alla famiglia delle liliacee, si tratta di piante erbacee a ciclo biennale, che diventano annuali quando coltivate. Prediligono un terreno molto leggero in modo che il bulbo si sviluppi omogeneamente e senza trovare resistenza dal terreno stesso nella fase di crescita. Nonostante tali bulbose sopportino bene le basse temperature preferiscono quelle temperate: la temperatura che raggiunge lo “0” può influire negativamente sia sulla crescita vegetativa della pianta che e su quella degli stessi bulbi.
La durata del giorno, insieme alla temperatura sono gli aspetti fondamentali per lo sviluppo del bulbo.
Esistono quindi:
- varietà precoci (cipolle a giorno corto) : hanno bisogno di circa 12 ore di luce;
- varietà tardive (cipolle a giorno lungo) : hanno bisogno di circa 16 ore di luce;
- varietà medie (cipolle a giorno medio) : hanno bisogno di circa 14 ore di luce.
La parte commestibile è un bulbo, che altro non è che l’ingrossamento della parte basale delle foglie che crescono molto strette attorno al vero fusto.
La cipolla può essere coltivata per consumo fresco o per essere conservata. A seconda dell’utilizzo cambia l’epoca di trapianto:
- cipolle da consumare fresche: settembre-ottobre e fino a novembre o a febbraio con le varietà precoci;
- cipolle da serbo: febbraio-aprile con le varietà tardive.
Esistono sostanzialmente 3 tipologie di cipolle:
- Cipolla bianca (idealmente coltivata in autunno per essere raccolta in primavera);
- Cipolla dorata (può essere coltivata sia in autunno che in primavera);
- Cipolla rossa (ne esistono due tipi: tonda e lunga, famose per essere conservate legate a formare “la treccia”).
Le cipolle, come l’aglio, sono delle bulbose, necessitano di un terreno molto leggero, non molto profondo, perché sviluppano radici superficiali (al massimo 20 cm) ma temono i ristagni idrici, quindi è fondamentale preparare bene il terreno prima del trapianto, assicurandosi di aver rimosso sassi e pietrisco in genere, e di aver livellato bene a affinato il terreno. Risulta fondamentale fare una buona concimazione organica prima di effettuare il trapianto, in quanto le cipolle forniscono le migliori rese solo se concimate. Si può usare del letame maturo in misura di 2,5-3 Kg/mq. Normalmente vengono trapiantate a file binate, ben esposte al sole, con passetti tra una fila binata e l’altra, ma spesso vengono trapiantate negli orti domestici a filari alterni tra le colture principali (pomodoro, melanzana, ecc…).Questo perché si considerano piante meno esigenti e quindi una sorta di “tappa buchi”. In realtà bisognerebbe lasciare uno spazio sufficiente a queste colture, al fine di garantire un buon sviluppo e ottenere bulbi pesanti. Attenzione all’irrigazione, che deve essere frequente nelle prime fasi, ma senza mai creare ristagni idrici, e deve essere interrotta 3 settimane prima della raccolta, al fine di garantire l’ingrossamento e la disidratazione del bulbo. Ricordatevi che le cipolle non hanno bisogno di molta acqua, quindi irrigate solo quando il terreno comincia a fare la crosta superficiale, perché si tratta di piante con radici molto superficiali, quindi più sensibili ai ristagni idrici. Passeranno circa tre o quattro mesi, in base al clima, per poter raccogliere le cipolle. Il segno più evidente dell’avvenuta maturazione è l’ingiallimento dello stelo che fuoriesce dal terreno. Bisognerà aspettare che sia completamente giallo: a quel punto, si potranno raccogliere le cipolle estirpandole con forza dal terreno. Poi dobbiamo provvedere all’essiccazione: semplicemente, è sufficiente lasciare a terra sotto il sole, fino a che lo stelo sarà diventato secco. A quel punto, le nostre cipolle saranno pronte per essere conservate a scopo alimentare: si raccomanda di sistemarle in cassette di legno, in una stanza in cui ci sia ricambio d’aria, e che non sia umida (l’umidità farebbe ammuffire gli ortaggi). Una cantina è l’ideale per conservare questo tipo di ortaggi. Alcune varietà di cipolla (le rosse in genere), se raccolte anticipatamente possono essere consumate fresche a “cipollotto”, a condimento di insalate.
Le malattie che più colpiscono le cipolle sono di tipo crittogamico, anche se vi sono degli insetti che posso provocare la perdita del raccolto. I parassiti che più frequentemente colpiscono la cipolla sono la tignola della cipolla e la mosca della cipolla, le cui larve scavano dei tunnel all’interno del bulbo provocando anche l’insorgere di marciumi. Contro questi parassiti è opportuno trattare preventivamente il terreno con dei disinfettanti. Qualora peraltro l’attacco si manifesti quando la coltura è già in atto è consigliato l’uso di insetticidi sistemici con giorni di carenza molto corti. Per quanto riguarda le malattie fungine è molto importante prevenire il verificarsi delle condizioni in cui il patogeno riesce ad intaccare le difese naturali della pianta. Molto importante in tal senso è la frequenza e l’ora delle irrigazioni. Il momento migliore per le annaffiature si ha nelle prime ore del giorno, quando la temperatura è bassa ed il terreno ha modo di asciugare prima che arrivi la notte. I funghi che più colpiscono l’Allium cepa sono la peronospera della cipolla, che si manifesta con la comparsa sulle foglie di macchie biancastre o verdastre e la muffa delle cipolle, in cui le punte delle foglie ingialliscono ed il bulbo si ricopre di una muffa bianchiccia. Sono consigliabili trattamenti preventivi a base di zolfo in polvere o bagnabile, che vanno utilizzati periodicamente durante tutto il ciclo colturale. Nei casi più gravi, è possibile intervenire con prodotti chimici stoppanti o curativi, ma è bene farsi consigliare da un tecnico o dal rivenditore di fiducia.