Pisello Sprinter

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    Innestato: SI

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    Classico: SI

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    Aromatiche: SI

  • Peperoncino Peperoncino

    Peperoncino: SI

  • Varietà precoce di media altezza (cm 75-80), può essere coltivata anche senza sostegni; in tutte le condizioni ambientali, produce a lungo baccelli di colore verde chiaro contenenti 8-10 semi dal gusto incomparabile.

    Disponibile in: Vaschetta 6×10.

  • Raccolta: 70 gg
  • Esposizione Soleggiata: Si
  • Sulla Fila: 5-10 cm - Tra le File: 50-70 cm
  • Peso: Peso:
  • Tollerante a:

Il pisello è una pianta annuale, con un solo stelo cilindrico sottile e debole, di lunghezza variabile da 0,30 a 3 metri (piselli nani, seminani e rampicanti). Nei piselli rampicanti da orto lo sviluppo è indeterminato, dando luogo a una fruttificazione continua e protratta nel tempo. Quelli nani hanno portamento semi-eretto e sono a sviluppo determinato per cui la fioritura e la maturazione dei vari palchi fiorali avvengono in un tempo alquanto breve. Il pisello è una pianta microterma che ha limitate esigenze di temperature per crescere e svilupparsi, teme le alte temperature e la siccità. Per questo la coltura del pisello può essere fatta con successo negli ambienti o nelle stagioni fresche. Nelle regioni centro meridionali il ciclo è autunno-vernino, mentre invece nel nord Italia, si può adottare lo stesso ciclo ma utilizzando varietà resistenti al freddo, oppure si eseguono semine a febbraio-marzo, in modo da superare il periodo più critico delle gelate. La resistenza al freddo del pisello è limitata, ma varia molto con il grado di sviluppo della pianta e con la varietà. La fase di massima resistenza è lo stadio “4-5 foglie”, in cui sopporta senza danno temperature fino a -8 °C. Ecco perché è meglio ricorrere all’utilizzo di piantine e non alla semina, in quanto si parte già da uno stadio di sviluppo a 4-5 foglie, che garantisce una buona resistenza al freddo. Allo stadio di fioritura anche gelate leggere sono dannose. In generale, però, la maggiore intolleranza del pisello è per le alte temperature. Forti calori durante la fase di riempimento dei semi da raccogliere freschi, ne accelerano troppo la maturazione e ne provocano il rapido indurimento, con gravissimo pregiudizio per la qualità.

Preparazione del terreno – L’applicazione di una razionale tecnica di fertilizzazione è indispensabile non solo per mantenere un adeguato livello di fertilità nel terreno, ma anche per evitare squilibri nutrizionali a carico della coltura e per ridurre l’impatto ambientale. Per la maggior parte, questi equilibri sono garantiti da una buona dotazione di sostanza organica che ha un elevato potere tampone. Le tecniche più utilizzate per migliorare il contenuto in sostanza organica sono la letamazione e il sovescio. Considerando che il pisello è una pianta azoto-fissatrice, si può evitare la fertilizzazione azotata, qualora esso segua una coltura dotata di buona fertilità residua. Se invece dobbiamo coltivare su un orto particolarmente sfruttato da colture cerealicole, allora sarà necessario effettuare una buona concimazione azotata. In genere però, molte colture ortive (pomodori, melanzene, peperoni, zucchini, ecc…) lasciano un’abbondante fertilità residua dopo l’estirpazione, in quanto non consumano tutto quello che viene somministrato, quindi si può anche pensare di non effettuare una concimazione di fondo e di intervenire solo con delle fertilizzazioni a base di fosforo e potassio o anche microelementi in copertura, cioè con la coltura in atto. In genere si consiglia di  sistemare il terreno a prose rialzate 15-20 cm rispetto al livello del terreno, per favorire lo sgrondo dell’acqua  in eccesso.

Semina/Trapianto – in genere il pisello viene seminato, ma sempre più spesso si ricorre all’utilizzo di piante con pane di terra, che garantiscono un pronto attecchimento, veloce sviluppo della pianta con anticipo di raccolta, ma soprattutto evitano di fare il recupero delle fallanze (semi che non hanno germinato e quindi non hanno dato origine a piante), che costa tempo e comporta una mancata omogeneità dell’impianto. Le distanze di trapianto variano dai 30 ai 50 cm sulla fila e dai 50 agli 80 cm tra le file.

Gestione della pianta – Le varietà ad accrescimento determinato non hanno bisogno di tutori e crescono in genere basse, a cespuglio, senza bisogno di particolati cure se il nomale controllo delle infestanti. Le varietà rampicanti invece necessitano di tutori e rete di supporto, sulla quale si aggrappano grazie alla presenza di cirri (organi di sostegno). Quando le piantine avranno raggiunto una decina di cm ripuliremo il terreno dalle infestanti, rincalzeremo le piantine e collocheremo i sostegni per farli arrampicare. A questo proposito andranno benissimo quelle speciali reti di plastica a quadrotti sostenute da  paletti, canne o anche dai rami che ci sono avanzati dalle potature

Irrigazione – L’irrigazione ha un’estrema importanza ai fini del risultato produttivo, in particolare nella fase dell’allegagione. I volumi ottimali di adacquamento e i turni irrigui variano in funzione delle caratteristiche del terreno (tessitura, struttura, contenuto in sostanza organica), della fase fenologica e dell’andamento climatico. In presemina e all’emergenza possono essere richieste eventuali irrigazioni di soccorso con volumi di circa 15 millimetri.

Raccolta – Si fa a man mano che i baccelli si presentano gonfi. Anche se a me piacciono quando sono meno pieni e i semi piccoli e dolci. E meglio effettuare una raccolta regolare perché stimola la produzione.

Il pisello è la leguminosa più semplice da coltivare, non soffre particolari attacchi da parte delle malattie, questo non solo perché è un ortaggio rustico ma anche per via della coltivazione primaverile, eventuali attacchi di malattie funginee arriverebbero comunque al termine del ciclo produttivo dei piselli, con conseguenze minime. Possono essere fastidiosi gli attacchi dei topi nell’orto che vanno a mangiare i semi dei piselli e degli afidi.

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